Punti di sospensione
I punti (o puntini) di sospensione detti anche punti sospensivi e anche tre puntini si impiegano per segnalare un'interruzione, un doppio senso, un'omissione, per preparare una battuta, per manifestare sorpresa o imbarazzo. Generalmente sono sempre in numero di tre. Ma questa è una convenzione recente, e tuttavia sempre più rispettata dalla totalità delle case editrici. Bice Mortara Garavelli (Prontuario di punteggiatura 2003 : 112) li chiama anche «puntini di reticenza» e annota non molto convintamente: «Tre, secondo le convenzioni stabilite e raccomandate; più di tre ad arbitrio degli scrittori», chiamando subito dopo a testimone Gadda che ne usa sempre quattro (p. 112).
Nella grammatica di Migliorini (1941:192), i puntini sospensivi sono elencati genericamente fra i segni di punteggiatura e accompagnati da un esempio del Manzoni con quattro punti. Ugualmente Trabalza e Allodoli (1934:21) negli esempi riporta tre, quattro e anche cinque punti di sospensione. Ma già in Battaglia-Pernicone (1954:70) si trova raccomandato l'uso dei tre punti nelle interruzioni e nelle sospensioni, mentre la stessa grammatica, trattando delle virgolette, fa uso di cinque punti negli esempi di omissione (p. 73).
Nella codifica dei caratteri anzi si trovano i tre punti disegnati come singolo glifo, in luogo della battitura di tre punti consecutivi (in Windows ottenibile con alt+0133, in Mac option+).
Indice degli argomenti
Introduzione (5)
- Definizione del libro e terminologia relativa
- Formati librari
- Formato della carta
- Impostazione della pagina
- Le parti del libro
Pagine iniziali (5)
Testo o corpo del testo (4)
Abbreviazioni e simboli (5)
- Abbreviazioni
- Abbreviazioni nomi di persona
- Sigle e acronimi
- Titoli civili e militari
- Trattamento del testo con le abbreviazioni