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Copertina del libro

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Il termine copertina è conio relativamente recente, il cui uso, relativamente al mondo dei libri, si è affermato a partire solo dalla seconda metà dell'Ottocento. Il termine più a lungo utilizzato è certamente coperta, ancora in uso nel linguaggio settoriale della legatoria. Le prime copertine furono certamente introdotte, come il termine stesso suggerisce, a protezione del contenuto.

In origine la copertina era costituita da semplici strisce di cuoio avvolte intorno al libro eventualmente fermate per mezzo di lacci che si annodavano sul piatto o sul taglio e tenevano chiuso il libro. Già sul finire del Quattrocento si stampavano copertine provvisorie con illustrazioni e titolo, destinate ad accompagnare e proteggere il volume fino alla rilegatura. La funzione di protezione della copertina si ritrova già nel volumen o rotolo il quale aveva un foglio esterno detto protocollo sul quale si riportavano a volte autore e titolo dell'opera, incollato successivamente alla fabbricazione del rotolo. La toga — un'ulteriore protezione in stoffa o in pelle — accoglieva il rotolo prima di essere deposto nella capsa, una cassa che svolgeva le funzioni dello scaffale. (Luisa Miglio, Il libro manoscritto in Bertolo F.M. et alii, Breve storia della scrittura e del libro, Roma : Carocci Editore, 2004, pp. 9-11)

A partire dal Cinquecento, con la nascita del frontespizio, tutte le informazioni sul libro si concentrarono in quello spazio, mentre sulla costa o dorso della rilegatura non si trovava che, occasionalmente, il nome dell'autore. Solo verso la metà dell'Ottocento, tuttavia, e in particolare con l'uscita delle Oeuvres complètes di Voltaire presso l'editore francese Baudoin (1825), è possibile riscontrare l'affermarsi della copertina come consuetudine editoriale: da allora, questa componente esposta e visibile del testo è stata ampiamente sfruttata, riempita di informazioni e di messaggi seduttivi lanciati verso il lettore.

  Il paratesto, a c. di Cristina Demaria e Riccardo Fedriga, Milano, Ed. Sylvestre Bonnard, 2001, p. 69

Genericamente, la copertina rappresenta il rivestimento esterno di un libro, realizzato in carta o in cartone eventualmente accoppiato o solo rinforzato con pelle, tela, materiali sintetici a scopo protettivo e/o promozionale. Essa può pensarsi costituita dal quadrilatero, in genere un rettangolo, ottenuto affiancando due pagine aperte (piatti o specchi) separate da un rettangolo (dorso o costa) di pari altezza e di larghezza pari allo spessore dei fogli che compongono il libro (vedi in proposito uno schema di costruzione di copertina).

Le facce esterne della copertina di un libro si dicono rispettivamente piatto anteriore e posteriore, mentre quando ci si intenda riferire anche alle facce interne si chiamano prima di copertina (I) e quarta di copertina (IV) le facce esterne, seconda (II) e terza (III) di copertina le facce interne.

Con riferimento al tipo di legatura utilizzato, parliamo di copertina morbida o copertina in brossura (o in maniera equivalente anche copertina brossurata) nel caso della rilegatura in brossura, copertina rigida detta anche copertina cartonata nel caso della legatura editoriale. A volte si sente parlare di copertina semirigida in presenza di una legatura all'olandese, per indicare una copertina olandese.

Da un punto di vista concettuale, alla sovraccoperta, ove esista, sono affidate le stesse funzioni comunicative della copertina.

Elementi della copertina di un libro

Gli elementi fondamentali riportati nel piatto anteriore della copertina (prima di copertina) sono:

  • nome dell'autore o degli autori o pseudonimo dell'autore
  • titolo del libro
  • sottotitolo [eventuale]
  • curatore [eventuale]
  • illustrazione [eventuale]
  • editore e/o marca dell'editore
  • titolo di collana se il volume appartiene a una collana
  • richiami e coccarde [eventuale].

Il titolo a seconda della lunghezza può svolgersi su più righe, ma dovrebbe essere posizionato sempre nella metà superiore della copertina, in posizione canonica, per non essere danneggiati dai criteri di catalogazione in uso nelle biblioteche. Nel caso che il titolo sia disposto su più righe si ricordi di non sillabare il testo (sembra una scelta banale, ma necessaria). In generale poi, come indicazione di massima, se si utilizza lo stesso corpo di carattere per tutte le righe di testo che compongono il titolo, è meglio prevedere di andare a capo con eventuali preposizioni presenti:

La vita
di Vittorio Alfieri

Se però vi è uno scompenso di grandezze fra le righe in favore di un elemento di attenzione, allora è preferibile 'nascondere' la preposizione nella riga meno evidente:

La vita di
Vittorio Alfieri

In alcuni casi a fini commerciali l'editore può voler mettere in evidenza il traduttore oppure il presentatore del volume, se si tratta di nomi noti al grande pubblico e che per questo possano costituire un richiamo pubblicitario.

Nel caso che il libro non abbia un autore, ma sia opera di uno o più curatori, questi seguono (quasi) sempre il titolo, preceduti dalla voce 'a cura di' o anche  'curato da' (edited by, nel mondo anglosassone).

Il piatto posteriore del libro (quarta di copertina detta a volte anche ultima di copertina) accoglie di solito elementi utili alla comunicazione, alla catalogazione e alla commercializzazione del libro.

  • sinossi [eventuale]
  • recensione [eventuale]
  • nota bio-bibliografica sull'autore o sul curatore [eventuale]
  • didascalia [eventuale]
  • sponsor e diciture d'occasione [eventuale]
  • prezzo 
  • codice Isbn

La sinossi è breve riassunto/introduzione ai contenuti del libro, a volte redatto sulla base delle introduzioni o da esse estratto, utile per dare al lettore la dimensione e l'argomento del libro. Eventuali recensioni e giudizi apparsi su quotidiani e riviste, specie se firmati da nomi della cultura o del giornalismo, possono essere riportati a scopo promozionale, anche in corpo più grande. Sempre a scopo pubblicitario e promozionale possono trovare posto in quarta di copertina marchi di sponsor, associazioni, enti o aziende che a vario titolo hanno sostenuto o promosso la pubblicazione. Talvolta queste informazioni si ripetono (o si trovano esclusivamente) nel colophon o nelle alette, di preferenza in quella posteriore.

A fondo pagina sono generalmente posizionati il codice Isbn nella forma Ean13, il prezzo, che deve essere dato sempre iva compresa, e a volte la didascalia, completa di riferimenti, dell'illustrazione eventualmente utilizzata nella prima di copertina del libro (facciata anteriore). Nelle edizioni non destinate alla vendita, il prezzo non deve essere indicato e al suo posto obbligatoriamente (a fini fiscali, si intende) deve essere apposta la dicitura 'Edizione fuori commercio'.

 progetto di_copertina

1. Piatto anteriore, copertina – 2. Piatto posteriore, quarta di copertina
3. Dorso o costa – 
4. Aletta o risvolto posteriore – 5. Aletta o risvolto anteriore
6. Titolo del libro – 
7. Autore del libro – 8. Marca dell'editore
9. Sinossi – 10. Recensione – 11. Nota biobibliografica sull'autore
12. Didascalia – 13. Prezzo – 14. Codice Isbn

 

Nella figura è rappresentato uno schema tipo di copertina con alette, con i principali elementi costitutivi in posizione. Lo stesso schema, se si eliminano le aree in grigio, è ovviamente valido per la progettazione di una copertina senza alette.

In azzurro, i piatti (anteriore  posteriore), detti anche prima di copertina e quarta di copertina. Nella copertina in brossura i piatti hanno le stesse dimensioni della pagina interna. In bianco tra i due piatti, il dorso detto anche costa, e anche costola. Nella copertina in brossura il dorso ha un'altezza pari all'altezza di pagina e una larghezza pari allo spessore dei fogli di cui il libro è composto.

In grigio, le alette, dette anche risvolti o bandelle. Possono essere o non presenti a seconda delle intenzioni dell'editore e possono avere una larghezza variabile, da 6-7 cm fino a poco meno della larghezza di pagina.

Lo stesso schema con inclusione delle alette è valido per la realizzazione della sovraccoperta.

 Copertina in brossura o copertina morbida

La copertina in brossura o copertina morbida è realizzata in una carta più spessa di quella utilizzata per l'interno, solitamente stampata nella faccia esterna e incollata direttamente al blocco delle pagine del libro.

La copertina del libro si può avere su cartoncino pregiato (Acquerello Fedrigoni, per esempio) oppure su normale carta patinata spesso stampata a colori e plastificata all'esterno con effetto lucido oppure opaco, per aumentarne la durata e migliorarne l'aspetto. Altri effetti molto in voga negli ultimi tempi sono: l'impressione a caldo attraverso la quale si ottengono tinte metalliche, non solo argento e oro, ma anche fluorescenti, impossibili da stampare in offset; la lucidatura di alcuni elementi in modo che risaltino su fondo preventivamente plastificato opaco (operazione nota in tipografia come 'riserva'); la stampa a secco che consente di sbalzare a rilievo lettere e figure, spesso combinata con le tecniche di stampa a caldo o di lucidatura testé richiamate.

Alette, risvolti, bandelle

Tipica della rilegatura in brossura è la copertina con alette. Le alette, dette anche risvolti o bandelle, sono due strisce, la cui larghezza varia in genere da pochi centimetri (6-10) a quasi tutta la larghezza della copertina, che si ripiegano all'interno della copertina e nelle quali d'abitudine si stampano una presentazione del libro e a volte la didascalia dell'illustrazione di copertina (nel risvolto anteriore, quando non è stata posta nella quarta di copertina) e una nota bio-bibliografica dell'autore, eventualmente accompagnata da una fotografia che si spera recente, nel risvolto posteriore.

 Legatura editoriale, copertina cartonata, copertina rigida

Legatura editorialecopertina cartonata e copertina rigida (hardcover) sono espressioni equivalenti per indicare la copertina del libro costruita a partire da un'anima di cartone rigido rivestito all'esterno con materiale naturale o sintetico.

La principale differenza che intercorre fra una copertina brossurata e una copertina rigida non sta, come in apparenza potrebbe sembrare, nella differenza di spessore e di rigidità fra le legature, pure importante. L'aspetto sostanziale consiste invece nella capacità di apertura delle pagine che i tipi di legatura consentono. La legatura in brossura infatti permette un'apertura limitata delle pagine nel dorso, e questa difficoltà cresce con l'aumentare dello spessore del libro. La legatura editoriale, conservando la mobilità del dorso che non è in questo caso rigidamente incollato alla copertina consente invece sempre un'apertura ottimale, anche nel caso di tomi molto voluminosi, per i quali un tale tipo di legatura è il sistema di elezione.

Il cartone utilizzato ha uno spessore variabile da 1 a 5 mm o più, a seconda della consistenza che si intende dare alla copertina e a seconda delle dimensioni del volume. La cartella, come viene chiamato in legatoria il cartone rivestito destinato a fare da copertina, è divisa solitamente in tre pezzi, due quadranti e un dorsetto.

Nel realizzare la cartella, il dorsetto, corrispondente allo spessore del volume, è inserito fra due quadranti. Costruiti su due pagine aperte, i quadranti, corrispondenti al piatto anteriore e al piatto posteriore del libro (copertina anteriore e copertina posteriore), hanno dimensioni maggiorate rispetto alle dimensioni effettive della pagina, presentando tutt'intorno un margine di dimensioni variabili, in genere da 3 a 5 mm, detto unghiatura.

Rivestimento in tela o materiale sintetico

Nella stampa dei materiali che l'industria mette a disposizione per il rivestimento della copertina (tela, seta, finta tela, vinile o altro materiale, Imitlin di Fedrigoni p.es.), solitamente ci si affida a tecniche non tipografiche, doratura a caldo e serigrafia principalmente. Queste tecniche di stampa presentano alcune limitazioni che vanno considerate nella progettazione, concernenti essenzialmente la riproduzione dei mezzi toni e delle linee sottili. 

In questo tipo di allestimento, in omaggio ai canoni classici, è consigliabile limitarsi alla sola stampa del dorso, mentre pur se è possibile stampare il piatto anteriore con autore, titolo ed editore, ci si astiene di solito da ogni tipo di impressione nella IV. Qualche volta, e per soddisfare particolari esigenze commerciali, vi si può rinvenire il codice Isbn e il prezzo, ma ritengo sia una pratica da evitare decisamente.

Il volume accompagnato da una sovraccoperta — una striscia di carta stampata da un solo lato, realizzata secondo i criteri validi per la produzione di una copertina in brossura con alette e completamente staccata dal volume — in omaggio ai canoni classici, reca la stampa solo nel dorso del rilegato, lasciando bianchi i piatti. Così Einaudi, Il Mulino, Zanichelli. In tal caso il dorso della sovraccoperta riproduce in grandezza e disposizione il dorso del rilegato.

Rivestimento del cartonato con stampa plastificata lucida o opaca

La legatura editoriale può essere realizzata anche utilizzando per il rivestimento semplicemente un foglio di carta, oggi quasi sempre stampato e plastificato. In passato la carta utilizzata per il cartonato era spesso decorata con motivi floreali o di fantasia, con dominanti rosse, verdi, blu, marrone. Nel rivestimento di pelle al dorso si trovavano incisi in oro, sempre con grande discrezione, autore e titolo.

Nella copertina con rivestimento in carta, si preparano, secondo quanto visto per la brossura, piatti e dorso come un'unica striscia generalmente plastificata in sola bianca (sul lato opposto la plastificazione renderebbe impossibile l'incollaggio al cartone) con sufficiente risvolto per essere ripiegata e incollata all'interno.

Letto 95847 volte Ultima modifica il Martedì, 11 Giugno 2013 11:43
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